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L'Italia che condivide: il successo della Sharing Economy

La sharing economy sta vivendo in Europa e negli Stati Uniti un vero e proprio boom. Basata sullo scambio di servizi tra privati, la sharing economy riesce a convincere un pubblico sempre più vasto ed eterogeneo e tocca sempre più settori.

Che cos'è l'economia collaborativa?

L'economia collaborativa (o sharing economy) si definisce come un modello organizzativo e di business basato sull’uso di piattaforme digitali per connettere tra loro persone che vogliono scambiarsi beni o servizi in modo diretto e semplice. La chiave del successo di queste pratiche consiste nel coinvolgimento delle persone in una comunità nella quale il potere viene equamente distribuito tra i suoi membri. La sharing economy punta alla costruzione di una comunità di pari in cui la gerarchia viene bandita e gli scambi sono basati sulla fiducia e sulla condivisione.

La sharing economy in Italia

Dal 2012 la sharing economy ha iniziato a prendere sempre più piede in Italia: il numero di piattaforme e startup attive nel settore è aumentato vertiginosamente arrivando in poco tempo a 120 imprese in totale, come nota CollaborativeConsumptions. Nel 2013 il settore pubblico ha deciso di contribuire allo sviluppo dell'economia collaborativa e ha investito 110 milioni di euro come incoraggiamento all'innovazione di nuove piattaforme e startup. L'investimento è stato accolto e celebrato calorosamente con la creazione del primo evento nazionale consacrato all'economia collaborativa italiana: lo Sharitali. Questa giornata ha dato ai principali attori del settore l'occasione per definire il concetto di collaborazione in contesti differenti.

L’Italia conta inoltre ben 37 piattaforme di crowdfunding e 70 spazi di coworking, sparsi su tutto il territorio. Secondo il sito Shareable la maggior parte delle piattaforme e startup vengono fondate da giovani imprenditori, sulla trentina o addirittura al di sotto, anche se capita che alcune imprese collaborative siano fondate da ex manager over 40.

Sempre secondo Shareable, le piattaforme e startup si occupano principalmente di: • scambio di vestiti • scambio di biglietti del treno non utilizzati • scambio di servizi/favori • affitto di camere e noleggio di barche e macchine

Gli attori della sharing economy in Italia

In Italia i principali attori dell'economia collaborativa e di condivisione sono: • Gnammo: permette ad aspiranti cuochi, e non solo, di organizzare cene particolari a casa propria e di condividerle con altre persone che vogliono passare una serata divertente e fuori dal comune • PetMe.it: fa entrare in contatto dei petsitter con padroni di animali che hanno bisogno di qualcuno che controlli il loro amico a 4 zampe durante le vacanze • Zego: offre un servizio di passaggi tra privati all'interno della stessa città che facilita e diminuisce il traffico urbano, permettendo a chi da un passaggio di risparmiare sulla benzina • Click&Boat: lo chiamano " l'Airbnb del mare ". Offre ai privati, proprietari di barche, la possibilità di affittare il proprio bene ad altri privati, ammortizzando così i costi di manutenzione! Se l'idea vi incuriosisce potrete recarvi qui. • Croqqer.it: è una piattaforma di scambio di servizi e favori di qualsiasi genere (giardinaggio, bricolage, traslochi, ecc.).

Anche noi di Roomlala facciamo parte di questa nuova ed entusiasmante realtà che è l'economia collaborativa. Roomlala è una piattaforma che fa incontrare persone che cercano un alloggio e persone che ne offrono uno in modo semplice ed efficace. Se vuoi saperne di più su come funziona Roomlala, leggi il nostro articolo Che sos'è Roomlala. Se invece conosci già i nostri servizi, posta un annuncio o consulta le nostre proposte.

 

Autore: Roomlala