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Meglio affittare un immobile arredato o non arredato?

La maggior parte dei proprietari al momento di affittare il proprio immobile, si chiede “è meglio arredarlo o non arredarlo?”. Qui di seguito la risposta e qualche consiglio.

Arredare o non arredare?

Secondo le tendenze e le statistiche, in linea generale possiamo dire che è preferibile offrire un appartamento completo di mobilio. Questa scelta è sicuramemente vincente nelle grandi città, caratterizzate da una maggiore mobilità dovuta allo studio e al lavoro. Un lavoratore che cambia spesso posto o luogo di lavoro o uno studente, non avrà per forza il desiderio e/o le risorse per arredare un appartemento. I dati mostrano che i locatari alla ricerca di monolocali e appartementi di piccole dimensioni preferiscono degli alloggi già ammobiliati. Il discorso invece cambia per gli appartementi di medie e medio-grandi dimensioni, più adatti alle famiglie, le quali preferiscono un arredamento più personale.

Attenzione però! Offrire un appartamento arredato, non vuol dire che si possa utilizzare qualsiasi tipo di mobilio. Mettere in affitto un alloggio con i mobili anni ’40 ereditati dalla prozia, potrebbe non essere una mossa strategica per pubblicizzare il vostro bene. Questo non significa che si debba per forza investire enormi somme di denaro. L’importante è creare un ambiente accogliente e confertovole che invogli i possibili locatari.

Cosa si intende per “immobile arredato”

In Italia non esiste una norma o un regolamento che definisca in modo chiaro e preciso cosa si debba intendere per “immobile arredato”. A rendere ancora più complessa e intricata la situazione, aggiungeteci il fatto che il concetto di “appartamento arredato” varia, e di molto, da città a città. Per avere dei punti di riferimento e delle linee guida in materia, possiamo solo fare riferimento alle consuetidini. In generale, un appartamento si intende arredato quando contiene la totalità del mobilio necessario alla sua fruizione . Quali mobili sono da ritenersi necessari? L’arredo completo della cucina (con relativi elettrodomestici: lavello, piano cottura, forno, frigorifero e congelatore), i mobili che compongono il soggiorno (divano, tavolo e sedie qualora non presenti nella cucina) e infine l’arredo della o delle camere da letto (letto, armadio e comodino). Si fa incerto il discorso per quanta riguarda gli elettrodomestici, quali lavatrice, asciugatrice o lavastoviglie. Non fanno invece parte del mobilio accessori quali le stoviglie, l’asse da stiro, stendibiancheria e simili. Questi ultimi qualificano l’appartamento come “accessoriato”; per la loro natura altamente personale, son più adatti nel caso di alloggi per soggiorni di breve o brevissima durata.

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Autore: Roomlala